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TOKYO GA (Seconda Parte)

Presto in mezzo ai negozi di calzine!!!!!! E’ l’ultimo giorno a Tokyo!
Devo comprare dei regalini ai miei amici!
Tanto ci ho rinunciato a trovare qualcosa per me. Ho il 45 di piede, per loro sono solo un occidentale deforme che soffre di elefantiasi.
Ma ho finalmente scoperto perché hanno due dita di spazio dietro le scarpe e sciabattano quando camminano. Qui alcune calzature hanno la taglia S M o L!
Allora siete idioti veramente! Ecco perché le vecchie sono tutte gobbe, erano squinzie con il 36 di piede e il 38 comodo di scarpa!
Ritorno ai magazzini LaForet, il centro commerciale preferito di Lady Disturbia. C’è anche una sua statua all’ingresso con scritto “Grazie per aver speso i tuoi miliardi da noi, ti aspettiamo e ti glorifichiamo”.
Una camicia di una marca giapponese mi fa il filo al primo piano…dice “provami”.
E diamole una chance!

“Sumimasen commessa punkabbestia avete una taglia consona al mio fisico atletico?”
“Yes! L size”

Peccato corrispondesse a una L della Prenatal!

“Sorry è troppo small”
“Do you want M size!”

Vabbè la tinta ti ha fuso quel poco che avevi in testa!
Qui fanno i vestiti senza spalle, perché sono tutti scheletrici e con il fisico di un cipresso.
Però sono fortunato, ho trovato una moneta da 1 Yen in camerino, così mi posso comprare un “bel niente”!!!
Meglio perdersi per le vie di Omotesando, magari posso fare la carità agli angoli delle strade e tra una settimana permettermi un fazzoletto usato di Comme de Garcon!
Non devo essere arido e fashion victim. Ma a Tokyo se non spendi sei uno povero stronzo. O mangi o fai shopping!
Ho appuntamento per i saluti davanti alla statua di Hachiko.
Cosa mangiamo?
Non rompetemi i coglioni, dobbiamo trovare assolutamente un ristorante di Okonomiyaki!
Quindi cari miei amici giapponesi tirate fuori i vostri cellulari e scovatemi una bettola che li faccia.
Che bello mandarli in crisi.
Iniziamo a girare per tutte le vie,  perché sulle mappe di internet non si capisce mai un cazzo e con i navigatori è ancora peggio…

“Sicuro che non vuoi Ramen?”
“No!”
“Ancora sushi?”
“No!”

Mi tocca prendere in mano la situazione.

“Fammi vedere dov’è sto di ristorante!”
“E’qui, ma noi non trovare. C’è in mezzo un cinema.”
“E’ logico…sarà dietro al cinema!!”

Ed eccola, in una via appartata al confine con Shibuya, “la mia ultima cena”.
Siamo in cinque in un tavolo per un bambino dell’asilo.

“Vuoi Kaki?”
“No, preferisco le ostriche fritte”
“Ma si chiamano Kaki”
“E i cachi? Come si chiamano?”
“Anche quelli Kaki”
“Ma hanno lo stesso nome?”
“Come voi in Italia con parola – pero – però”
“0_O”

Ho mangiato 4 porzioni abbondanti di Okonomiyaki. E fa niente se la cucina sembrava la fogna di Bombay. Qui l’igiene di alcuni ristoranti dovrebbe essere denunciata ai Nas! Ora posso morire con la pancia piena, soddisfatto e con la lectospirosi!

Ultima tappa al Segafredo, dove sei caffè li paghi 14 Euro! 0_o
Vorrei sapere chi fa la selezione delle canzoni in questo posto. Non può esserci Gigi D’alessio!!!!

“Vuoi comprare qualcosa per cucinare giapponese?”

Assolutamente! Sono un bravissimo cuoco! 😛

Ultimo giro da Donquijote, dove ogni tanto arrestano qualche straniero per taccheggio! Cretini ci sono telecamere ovunque!
Ho fatto incetta di salse teriyaki, kit kat al the verde e liquami vari. Sembro un disadattato.
Volevo anche questo, ma non so per quale motivo mi hanno impedito di comprarlo.

vestito studentessa giapponese
Siete voi i pervertiti che li vendete! 😛

E’ che cerco di allungare il tempo dell’addio con qualsiasi scusa, per comprare le sigarette, per l’ultima visitina al negozio di cappelli, per pisciare da Starbucks! 😛
E invece mi tocca salutare.

Lo so che posso sempre ritornarci,  ma a questo giro era aggratis quasi tutto, quand’è che mi ricapita?
Mia san mi guarda e si commuove, ma siccome odio queste cose, le dico “Mi raccomando non mangiarti tutta la Nutella che ti ho portato che muori dopo 10 secondi di coma diabetico”
Pare che l’ultima volta l’abbia fatta fuori in tre giorni. Era un barattolo da 670 grammi.
Mi abbraccia e mi da un bacio sulle orecchie. I Giapponesi non sono abituati al contatto fisico, mentre io in questi giorni ho cercato di metterli a disagio. Provate a prenderli sottobraccio in mezzo alla strada! 😛
L’ho guardata andarsene fra i grattacieli di Shinjuku e ha preso per mano il suo fidanzato. Cosa molto rara da vedere.
Ho solo immaginato che qualcosa fosse cambiato, magari la mia permanenza li aveva fatti aprire un po’ o forse sono io che ho smesso di guardarli a testa in giù.
No vabbè vendono i portachiavi dei gattini che vomitano! Chi se ne frega degli addi!!!

Il Portinaio

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