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STUZZICHINO (Il ritorno di Mia san)

NHKテレビ テレビでイタリア語 terebi de itaria go

Non c’è cosa più bella che riabbracciare gli amici che non vedi da tanto tempo, farti raccontare le novità, informarti su come procede il lavoro e aspettare con ansia i regalini che ti hanno portato!

“Arrivo alle 7e30”
“Di sera?”
“No di mattino!”

Cominciamo bene! Mi toccherà fare la levataccia e andare a dormire come le galline!
Invece, nonostante mi fossi coricato presto, non ho preso sonno e alle 4 avevo ancora gli occhi sbarrati!
E se è radioattiva? Mi contaminerà tutta la casa, compresi i peluches di Pikachu e tutte le mie bamboline hentai!
Magari è fluorescente, così se si perde di notte riesco a vederla!
Alle 4 e 05 ho chiuso gli occhi sperando di sentire la sveglia e invece è stata proprio Mia san a farmi saltare da letto!

“Ho arrivata”
“????”
“Sumimasen…sono arrivata!”
“5 minuti e arrivo!”

Merda sono ancora nel letto! Poverina l’ho abbandonata all’aeroporto in balia di tutti i Bangladesh! E se iniziano a sfotterla? E se la mettono in quarantena?
E se la usano per ricaricare il cellulare?
Come un pazzo sono schizzato in auto verso Malpensa, senza fare la doccia, senza cambiarmi le mutande e senza fantasmini nelle scarpe!
Dopo mezz’ora, perdendo 6000 punti della patente mi sono palesato al terminal 1 di Malpensa.

“Dove sei?”
“Sei…”
“Sì dove sei…”
“Sei…”

Di bene in meglio! Il dramma della comunicazione con un giapponese si ripete periodicamente.
Dopo 15 minuti ho capito che intendeva l’uscita 6 e non che mi faceva il verso del pappagallo.
Non ci vedevamo da due anni!
E’ sempre carina, molto magra e con un viso più rilassato!
E’ venuta in Italia solo per me e per la Piera. Durata della vacanza: tre giorni (comprese le 20 ore di viaggio).
Una matta!
Alle 8 e 30 la prima tappa del soggiorno milanese: ritirare le lasagne di mia madre.
Appena arrivati davanti al cancello di casa, notiamo subito una donna affacciata al balcone che dimena il decoltè  e si sbraccia come una pazza.

“Hai visto chi è Mia san?”
“Mamma…lasagna”

Neanche il tempo di bussare alla porta ed è subito incominciato il siparietto non sense fra la mia famiglia e la mia amica giapponese.

“Mia, guarda la gamba, mi ha morso un tafano”
“Alano?”
“No tafano!”
“Ano?”
“Non sul culo…sulla gamba!”

Non si sa quale animale estinto abbia aggredito mia madre, resta il fatto che l’altro ieri è dovuta andare al pronto soccorso in preda ad un’infezione allucinante.
Io avevo paura che le avrebbero amputato l’arto e che mi sarei ritrovato due genitori menomati e con la carrozzina matrimoniale!
Un incubo!
Già mi vedevo la domenica mattina, nel parco, davanti al laghetto, a buttare le Chips alle anatre insieme a loro due disabili e a parlare con badanti russe e vecchi libidinosi.
Mia san ha regalato a mia madre un set per bere il the verde, degli appoggia bacchette per il sushi e il giornale della trasmissione televisivaテレビでイタリア語(terebi de itaria go).

“Bello Mia san cosa sono? I domino giapponesi?”
“No per bacchette?”

Mia madre invece, da vera sborrona le ha comprato una borsa rosa antico YSL (noto stilista francese morto qualche anno fa) avuta con un forte sconto dalla sua amica rappresentante.

“Ti piace borsa?”
“Sì…arigatou”
“Puoi mettere sempre…”
“…Arigaotu…”
“Puoi mettere con nero”

“Mamma non stai parlando con i Flistones, puoi mettere gli articoli e complementi oggetti oltre che il nero!”

Mio padre per rendere frizzante la mattinata è scivolato sul terrazzo facendo cadere dal balcone una fila di vasi pieni di fiori.
Peccato non ci fosse nessuno sotto!
Dopo aver prelevato le due teglie di lasagne siamo scappati mentre mia madre cercava di trattenerci elencando tutta la lista dei suoi parenti morti!

“Aspettate devo ancora dirvi com’è morto lo zio Lino!!”
“Scappa Mia san…presto!”
“Cornuti! Non sapete la storia del decesso del cugino Franco”
“Glielo dico io…mi ricordo…gli hanno sparato!”
“No, scemo! Quello era il povero Michele!”

geisha robot

Alle undici abbiamo fatto la seconda colazione con cappuccino brioches e…

“Cosa bevi Gabu chan?”
“Marocchino”
“Bocc…”
“Nooooo! Non dirlo! E’ un mini cappuccino!!”

I clienti del bar mi guardavano come uno dei tanti maniaci che frequentano i centri massaggi cinesi!
Ho chiesto a Mia san com’è la situazione a Tokyo dopo il terrremoto e mi ha rincuorato dicendo che è tutto apparentemente a posto anche se i treni nei weekend funzionano meno, le lucine delle macchinette delle bibite non sono accese e i condizionatori sono spenti.

“Lo mangi il sushi?”
“Sì…ho mangiato girato”
“????…Nel senso a testa in giù?”
“???? No girato!”
“Girato dove?”
“Che gira su nastro!”

Che fatica! Non è  neanche l’ora di pranzo e ho il cervello giù fuso!
Mia san mi ha dato anche notizie di Akiko, la donna samurai di Sendai.
Mi ha detto che la sua casa è tutta storta e che non riesce a chiudere la porta e le finestre.

“Lei dorme in diagonale”
“A testa in giù?”
“Sì…”
“Come i pipistrelli?”
“Sì…lei si alza gonfia la mattina!”

Già me la vedo quella folle di Akiko, vestita da Batman chiusa come un baco nel suo futon!
Sono carine le mie amiche giapponesi, cortesi educate e innamorate dell’Italia e di Jarno Trulli.
Il pilota di F1 ha fondato la “Jarno Trulli for Japan” per aiutare i terremotati e Mia san partecipa attivamente a questa iniziativa.
Dopo aver atteso la Piera con il suo nuovo tatuaggio a forma di Peonia, siamo corsi sui Navigli per fare una tamarrata da turisti: la gita in battello sul naviglio da 55 minuti.
Un’inculata da 12 euro per non vedere niente d’interessante!
L’unica cosa  che ci trovi sono famiglie che urlano, qualche turista fesso e zarri con atteggiamenti da bauscia.

san cristoforo
Ho scoperto però che la chiesa di San Cristoforo è la più usata per i matrimoni milanesi e che il santo in questione era stato punito da Gesù.
Pare che Cristoforo fosse un uomo fortissimo e che riusciva a guadare fiumi trasportando mucche, asini e persone. Ma una volta un bambino lo sfidò:

“Ciao sono un bambino riesci a portarmi dall’altra parte del fiume?”
“Che mi prendi per il culo? Certo nanerottolo!”
Ma il bambino durante il tragitto si fece più pensante e Cristoforo rischiò di affogare.
Il fanciullo lo prese per i capelli e gli disse “Io sono Gesù e tra poco subirai un martirio”

E infatti per la sua conversione al cristianesimo  Cristoforo fu battuto con verghe, colpito con frecce, poi gettato nel fuoco e, infine, decapitato.
Fossi stato lui gli avrei dato una testata a quel bambino!
Dopo una bella insolazione ci siamo fermati in un negozio vintage e ci siamo provati i vestiti da paninari e darkettoni anni 80.
Non sono riuscito a far comprare a Mia nessun vestito Burlesque o un completino da borghese sadomaso. Alla fine ha scelto un abitino gusto provenzale sul rosa antico!
Finalmente verso le 6 siamo tornati a casa, pronti per la pennichella aperitivo!
Ma l’arrivo di PsycoDan ha riacceso la serata.
Impossessato dallo spirito maligno della Parodi ha iniziato a cucinare per tutti, facendo contemporaneamente  piegamenti, flessioni e ginnastica per il perineo.
Non è un uomo, è un terminator!
I suoi incontri con Mia san sono un ottimo spunto per studi antropologici e anche un po’ sui disturbi della psiche.
Lui le fa domande su “tecnologie antisismiche disposte alla base degli edifici tipo l’uso di acciai molto più elastici del normale e dell’uso delle fibre di carbonio che avvolgono i pilastri e li rendono più resistenti alle fratture oppure degli apparecchi detti “dissipatori” che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e che vengono disposti tra un piano e l’altro degli edifici più a rischio”, lei risponde “buona lasagna”.

“Mia san la lasagna la mangiamo domani, questa è un’ insalata!”
“…Buona insalata”
“Ti piace?”
“Sì…ma tu hai un pezzo tra i denti…”
“Come si dice stuzzicadente in giapponese?”
“Tsuma yōji”
“E passami uno stuzzicadente?”
“Tsuma yōji chodai”

kimono dog

Nel silenzio della cena, guardando Piera Lady Disturbia, le ho domandato: ” Kusottare, Tsuma yōji chodai!” – Stronza passami uno stuzzicadente!

…continua

Il Portinaio

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