Lavoro sporco,  Portineria

VUOI VIVERE CON ME? #Vogliodormireconte

sphynx cat

La troupe del film #Vogliodormireconte è a Parigi. Hanno trovato un appartamento molto carino, tutto rosa, viola e lillà.
Sembra la casa delle Lelli Kelly!

“Attore squattrinato ci vediamo su Skype?”
“Non ho la parabola!”
“Ho detto Skype non Sky!!!!”
“Cosa state facendo?”
“Ho un sacco di belle notizie. Abbiamo trovato un co-produttore francese, le baguette sono più buone delle michette e lavoriamo dalla mattina alla sera per farti diventare famoso
“Infatti pensavo di fare un corso di francese”
“Sai che i miei colleghi mi parlano solo in francese e quando dico – io non capire – loro mi rispondono in francese”
“Non lo sapevi che i francesi sono come gli italiani, ma più stronzi?”
“Ti va di scrivere qualcos’altro per il film? Abbiamo un progetto parallelo e vorrei coinvolegerti”
“Cosa devo scrivere ancora? Ho parlato di tutto…vuoi qualcosa di perverso tipo la zoofilia?”
“Non voglio indagare cosa facevi con il tuo furetto”
“Solo una volta me lo sono infilato nelle mutande…e mi sono pentito!”
“Sei proprio senza Dio!!”

La mattina faccio sempre fatica a scendere dal letto. Però punto la sveglia presto, perchè credo ancora ai proverbi “Il mattino ha l’oro in bocca”, “Chi dorme non piglia pesci”, “Cazzo è tardi non riesco a lavarmi i denti”!
Mi alzo prima perchè voglio stare sul gabinetto e rileggere sempre gli stessi giornali, guardare quanti spruzzi di profumo mancano alla fine della boccetta e farmi una lunga doccia calda.
Poi tocca a te.
Ci diamo il cambio e ti ripeto per la terza volta “Buongiorno!!!” I primi due te li avevo sussurati a letto, ma non mi avevi sentito.
Mentre anche tu controlli quale divano ti piace su “Casa Facile” io preparo il caffè.
Lo faccio carico!
Niente colazione a letto, che sennò cadono le briciole fra le lenzuola.
Non mi piace lasciare i biscotti nel latte a lungo, preferisco quando hanno ancora quella consistenza tra il morbido e il friabile.
Sui miei baffi rimangono sempre delle goccioline di latte. Tu ridi!
Deodorante di quello buono e due spruzzi di quel tuo profumo che sembra non finire mai. E’ amaro!
Mi piace, come il caffè. Amaro.
Le tue sveglie continuano a suonare in camera.
Che disordine che abbiamo combinato.
Quand’è che selezioneremo i vestiti da buttare? Ormai l’armadio sta esplodendo.
Non trovo mai il caricatore del cellulare, sicura di non avermelo rubato? Posso controllare nel tuo cassetto?
Aspetta…dammi un bacio. Ecco!
Ricorda che il marrone non va mai con il nero, ma cosa te lo dico a fare?
Vuoi sentire cosa è successo nel mondo? Dai niente tv!
Scendiamo al bar e facciamoci un secondo caffè.
Aspetta…dammi un altro bacio!
Oggi avrai a che fare con i soliti colleghi, il capo trasformerà la tua giornata in un purgatorio. Cerca di non lamentarti…magari fai così: mandami un sms, che se mi libero in pausa pranzo volo dall’altra parte della città con un bacio….ma di cioccolata!
Lo sai che sono un tenero pirla, buffo e a volte goffo.
Penso ancora che le frasi nei Baci Perugina siano dei piccoli segnali e invece sono solo parole che vorremmo sentirci dire.
E’ che mentre cercavo un lavoro ho trovato te.
E adesso cosa posso volere di più?
Mi sono già fatto tutte le seghe mentali, ho cercato su Google Map la via più breve per tornare a casa quando esco dall’ufficio, ho trovato il regalo da farti a Natale e pensato anche al menù di venerdì prossimo: gnocchi pancetta e trevigiana, che dici?
Ingrassano?
Ho un metodo per smaltire, ma non posso scriverlo perchè rischierei di diventare un po’ scurrile.
Senti c’è un concerto stasera, di quel gruppo del cazzo che piace a te, non lo sapevi? Perchè non facciamo uno sforzo e ci trasciniamo fino sotto il loro palco?
Domenica possiamo recuperare il sonno.
Di solito i regali li nascondo dietro il cuscino o li metto davanti alla porta, ricordatelo!
Se vuoi riempire casa di cazzate, basta dirlo. Io sono un professionista degli oggetti del ricordo.
Pensaci.
Potremmo avere un lato della casa piena di souvenir dei nostri viaggi, virare una parete coi colori dell’arcobaleno usando i ritaglini delle foto che strappo dalle riviste.
Ma se ti annoia il collezionismo allora fammi il solletico sulla pancia. La stanza vibrerà con le mie risate. Che sono sempre un bel soprammobile!
Si è vero rido, poi divento metereopatico e malinconico, ma basta schiacciare il mio ombelico perchè tutto passi.

“Dove sei?” mi hai scritto.
“A casa” ti ho risposto.
“Scusa è che per un attimo ho sentito che ti stavi allontanando”.

Se ti annoia la tv, ho quintali di fumetti, libri interessanti e un saggio sui film di serie B giapponesi.
Scusa, perchè non guardiamo le diapositive di quando ero piccolo? Li hai visti i miei capelli? Coppola mi perdoni per come li pettinavo.
Settimana prossima arrivano gli amici dalla Toscana, dovremo fare spazio in sala.
Anzi dormiamo sul divano. Mi piace starti attaccato. Fosse per me butterei il letto matrimoniale in cambio di uno singolo. Un cuscino, una coperta e il tuo respiro. Mi basta questo.
Una volta, per farmi del male, ho provato a odorarti l’alito del mattino. Certo che sarò scemo! Visto che i tuoi baci sanno di buono, speravo potessi profumare il topo di fogna che avevi ingoiato. Ho iniziato a ridere da solo!
Sai che quando dormi hai gli occhi semichiusi? Sembra che mi guardi. Io ti faccio le smorfie e intanto mi tolgo le caccole dal naso. Cerco un fazzoletto nel cassetto, non lo trovo e le butto per terra! 😛

C’è un film al cinema che vorrei vedere, però mi sono rotto i coglioni di sto 3D. Se andassimo a guardare le stelle al Planetario? Dicono che sia bellissimo perchè la gente si addormenta e inizia a russare.
Domenica potremmo saltare il pranzo dai miei e fare una gita.
Mare?
Banale?
Allora partiamo sabato sera per Parigi, ho qualcuno che potrebbe ospitarci. Anche a Londra, Kuala Lumpur, Tokyo e Madrid. Ho amici in tutto il mondo. Persino a Sidney. Potrei riempirti casa di bandiere.
Pensa che il cognato di mia zia si è separato dalla moglie per aprire un ristorante in Costarica. E’ quindici anni che mi aspetta per offrirmi il pranzo. Gli dico di apparecchiare per due?
Vuoi avere tutto? Bene iniziamo dalle pulizie, perchè la vita non ci deve trovare sporchi e inospitali.
Potremmo farle a ritmo di musica, inseguire gli animaletti di casa con l’aspirapolvere e buttare via gli scontrini dell’Esselunga.
Guarda che posso veramente fare quello che desideri.
Mi so trasformare in un compulsivo dello shopping, in un esperto d’ arte e anche nel più grande maratoneta del quartiere.
Ti posso portare alle mostre gratis, ho una ex amante alle cassa. Saprei camuffare la nebbia in mozzarelle di bufala e presentarti cantanti famosi.
Ho attori che reciterebbero solo per noi, videomaker pronti a riprenderci davanti a un muro.
In tasca ho insegnanti di danza del ventre, massaggiatrici professioniste e poliglotti con la passione per la lirica. Ho conosciuto perfino un body painter, che potrebbe disegnare sulla tua pelle un abito da sposa.

Hai visto? Curioso stare con me!
Ricorda di chiamare i tuoi amici, non mi dispiacerebbe farmi invitare a cena ogni tanto, magari da quello che sa cucinare benissimo.
Se vuoi sprofondare sul divano fallo pure. Io magari unisco con la biro i tuoi nei sulla schiena sperando appaia una giraffa.
Poi ti addormenterai con la bavetta che ti scende dalla bocca e io di nascosto mi farò l’ennesimo caffè.
Mi piacciono gli alberi di Natale, le trasmissioni sui canali regionali e ascoltare le canzoni con le cuffiette.
Piango per niente e rido per tutto.
Prometto niente più segreti. Parola di lupetto!
Posso leggerti la poesia che ti ho scritto in piedi sulla sedia? Ascoltami e correggimi.
Ho questo vizio di non controllare mai i congiuntivi, perchè faccio le cose di getto per paura di dimenticarmi le parole.
Mi hanno chiesto di scrivere come sarebbe vivere con me. Io l’ho immaginato così.
Adesso me lo dici dove sei?

Il Portinaio

“Mi mandi altre foto del film? Sennò non so cosa mettere sul blog”
“Ora non ho tempo…devo andare a tagliare i capelli”
“Quali capelli?” 😛

Click!

9 commenti

  • Meg

    Illusione

    L’amore che tutti noi proviamo per la libertà di essere, si paga a caro prezzo ed è il peso della nostra quotidiana schiavitù; prigionieri di schemi e regole impostedall’arroutine?
    E se tutti noi fossimo semplici sogni che qualcuno sogna, pensieri che qualcuno pensa?
    Se noi fossimo tante meteore che hanno perduto la loro orbita? … O se fossimo dei semplici burattini appesi ai fili dell’illusione, dove le emozioni e i sentimenti venissero ingarbugliati dall’illusine stessa? Dove sta la certezza o il dubbio?
    Diciamo di amare, ci dicono ti amo ma in verità, ti amo non sa più di nulla, ha perso il suo sapore e aroma. Pochi sanno amare, pochi sono disposti ad amare, con il sapore in bocca del dolore perché amare qualcuno o qualcosa, significa soffrire e per questo, più volte, non amiamo nessuno poiché il dolore viene dettato dalla stessa attesa, dalla lontananza … dall’indifferenza e dalla sterilità di voler vivere l’amore stesso.
    Per questo più volte, non ci ama nessuno, nemmeno chi ci ha generato e ci abbandona, ci getta.
    Non c’è amore in nessun luogo, ma solamente un ombrello che si apre e si chiude a seconda delle necessità; un artefatto dettato dall’io egoistico che ti imprigiona a schemi ben definiti.
    Amiamo solamente l’idea che ci facciamo di qualcuno o di qualcosa; ci amano solo per questo dopo tutto, è solamente un nostro concetto il credere di saper amare e che amiamo.
    Questo discorso, vale per tutte le sfumature dell’amore ormai sbiadito e non più di tinte forti.
    Nell’amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un corpo estraneo diventando mercenari di noi stessi, senza calarsi per un solo istante nell’animo di chi è vicino al nostro respiro e chi lo fa, viene lasciato sul ciglio della strada … troppo complicato. … troppo impegnativo.
    Nell’amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un’idea nostra, attraverso uno fantomatico traguardo da raggiungere.
    Perfino l’arte del saper vivere, nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza, di veritiera fragilità, di chiusura totale e di allontanamento verso chi non si riflette nell’immaginario collettivo; distanza applicata verso chi si differenzia da quello che volevamo che fosse o che divenisse.
    Due persone dicono reciprocamente “ti amo” o, lo pensano ma ciascuno dice una cosa diversa, con una diversa itensità; racconta una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma astratta di impressioni che ci siamo fatti dell’altro e senza porre attenzione alle fondamenta che sorreggono l’attività della sua anima e il singolare suo visuto.
    Ci si vuole innamorare di qualcosa, di qualcuno ma ripetutamente mettiamo troppi paletti, dei limiti, dei confini emozionali, auto castrandoci di quello che potrebbe essere o divenire.
    Ma in fondo cos’è che ci attrae di una persona sino a farci innamorare?
    Un luogo, un vissuto? … Tutto quello che può risultare diverso da ciascuno di noi?
    E’ il suo stato di appartenenza, la sua diversa realtà dalla nostra o, appunto, l’immensa profondità che non conosciamo e che ci diversifica?
    E’ il singolare e proprio vissuto o, quello che vorremmo trovare? Una persona pur apparendo quasi irraggiungibile, complicata, diversa e incomprensibile, è sempre unica e irripetibile e per questo, un mondo da scoprire.
    Un uomo se possiede la vera sapienza, può godere l’intero spettacolo del mondo seduto su una sedia, senza ne saper leggere, senza parlare con nessuno ma semplicemente e soltanto con l’uso dei sensi.
    Se un uomo ascoltasse la sua anima, senza mai azzittirla e bendarla, saprebbe capire chi, apparentemente oscuro, gli si presentasse dinanzi ritornando in questo modo, capaci di vedere ben oltre .
    Mi accorgo con gioia, come se un abile chirurgo mi avesse liberato dalla cecità, di essere in grado di vedere tutto questo. Vedo che tutto ciò che ho fatto, tutto ciò che ho pensato, tutto ciò che sono stato, ma vedo pure una specie di inganno e di follia; una nuova delusione lontana e vicina; silenziosa e allo stesso tempo rumorosa.
    Il sapore del dolore in bocca c’è ancora perché in me c’è amore per te mondo ma alla fine, non mi stupisco di quello che sono stato, di quello che sono , di quello che so dare ma, vorrei ritornare ad essere cieco per non vedere quello che gli altri a differenza di me, non sono.

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